La vigna di Leonardo
Dalla corte fiorentina di Lorenzo il Magnifico, nel 1482 Leonardo da Vinci sale a Milano, alla corte di Ludovico Maria Sforza detto il Moro. Nel 1498, come segno di riconoscenza per i vari servigi e soprattutto per l’affresco dell’Ultima Cena nel refettorio di Santa Maria delle Grazie, Ludovico il Moro regala a Leonardo una vigna.
Situata sul retro della Casa degli Atellani, la vigna di Leonardo era di forma circa rettangolare e si estendeva per un totale approssimativo di 8300 metri quadrati, come risulta anche da due mappe schizzate dallo stesso Leonardo. Il dono di Ludovico non è casuale. Leonardo viene da una famiglia di vignaioli e il vino rientra fra i suoi molteplici interessi: lo dimostrano le liste della spesa, gli schizzi di parti e momenti importanti del ciclo della vite e i molti appunti rinvenuti fra le sue carte.
Nell’inverno del 1500 Leonardo lascia Milano, affittando la vigna a un certo messer Pietro di Giovanni da Oppreno, padre del suo allievo prediletto Gian Giacomo Caprotti, detto il Salai.
Due anni dopo l’autorità francese, che nell’aprile 1501 aveva sconfitto e imprigionato il Moro e si era insediata in città, confisca la vigna a Leonardo, ma nel 1507 gliela restituisce: il luogotenente del re di Francia in Italia ha chiesto a Leonardo di tornare a Milano per concludere alcune opere cominciate, ed egli ha posto come condizione l’annullamento di quella confisca. Un mese prima della sua morte, avvenuta il 2 maggio 1519, Leonardo dispone nel testamento che la vigna venga suddivisa in due lotti uguali, da assegnare l’uno al Salai, che su quel terreno ha costruito una casa, e l’altro a Giovanbattista Villani, il servitore che l’ha seguito fino alla fine. Il Villani cederà poi il proprio lotto al vicino Monastero di San Gerolamo, mentre il destino legale dell’altro lotto si perde nel buio, come tanto di quello che riguarda la controversa figura del Salai, morto dieci anni dopo Leonardo.
Tutte queste informazioni, e le precise dimensioni e la posizione dell’intera vigna, all’incirca parallela all’attuale via de Grassi, arrivano fino a noi grazie alle ricerche condotte un secolo fa da Luca Beltrami, storico dell’arte e massimo studioso del periodo milanese di Leonardo. Nel 1920, dopo quattro secoli di decadenza, l’architetto Piero Portaluppi avvia il cantiere della trasformazione di Casa degli Atellani; contestualmente viene decisa la suddivisione in lotti per costruzioni civili dell’ex-vigna grande di San Vittore, immutata di fatto dai tempi del Moro. Prima che tutto cambi Luca Beltrami varca un cancello di via Zenale e incredibilmente ritrova, fotografa e tramanda i pergolati ancora vivi di quella che quattro secoli prima era stata la vigna di Leonardo. La successiva lottizzazione ne abbatterà la maggior parte, lasciando in piedi solo alcune piante del lotto ereditato dal Salaì, conservate nel perimetro del giardino della nuova Casa degli Atellani. Saranno poi un incendio e i bombardamenti del 1943 a completare l’opera dell’urbanistica, e a distruggere quel che restava della vigna di Leonardo da Vinci.
Fino ai giorni nostri. La Fondazione Portaluppi e gli attuali proprietari della Casa degli Atellani hanno già finanziato una ricerca preliminare intorno alla vigna. Con entusiasmo e con scientifica competenza, l’enologo Luca Maroni e il professor Attilio Scienza dell’Università di Scienze agrarie di Milano hanno contribuito a questa ricerca. Grazie a loro, sul terreno indicato da Beltrami sono stati effettuati i primi rilievi e sono stati individuati i camminamenti che regolavano i filari della vigna di Leonardo. Il professor Scienza ha individuato il DNA della Vigna di Leonardo, l’Università ha piantato in serra le viti necessarie all’innesto e lo scorso marzo si è effettuata la nuova piantumazione del vitigno, seguendo questi filari. Con l’aiuto di due istituzioni primarie come l’Università di Milano e Confagricoltura, Expo Milano 2015 vede rinascere la Vigna di Leonardo, nel luogo storico dove giaceva. Cenacolo, Basilica delle Grazie e Vigna di Leonardo, attraverso la Casa degli Atellani, rappresentano un triangolo ideale della Milano del Rinascimento che oggi può essere ricostituito.
Per informazioni sulle visite alla Casa degli Atellani e alla Vigna di Leonardo è attivo il sito dedicato: www.vignadileonardo.com